Le indiscrezioni sul Dpcm Natale. Possibile la conferma del coprifuoco dalle 22 alle 6. Negozi aperti fino alle 21.
ROMA – Inizia a delinearsi il Dpcm Natale. Nell’ultimo vertice di maggioranza il Governo ha affrontato le misure da inserire nel prossimo provvedimento. Nessuna decisione definitiva (manca il confronto con le Regioni e gli altri ministri), ma nella riunione è stata impostata a grandi linee la bozza.
Gli incontri proseguiranno nelle prossime ore per cercare di arrivare ad un compromesso. Per il testo definitivo molto probabilmente bisognerà aspettare ancora qualche giorno. Possibile un confronto con la Cei e l’Unione Europea prima della fumata bianca.
Dpcm Natale, le possibili misure
Andiamo a vedere le possibili misure del nuovo dpcm Natale, anticipate dall’AdnKronos che cita fonti di maggioranza.
Coprifuoco
Il nodo più importante da risolvere resta quello del coprifuoco. Possibile una conferma dell’orario (22) come richiesto dai rigoristi. Non si esclude, però, un allentamento nei giorni di vigilia.
Ristoranti
Nessuno sconto per i ristoranti. Nelle zone arancioni dovranno restare chiusi, mentre in quelle gialle previsto lo stop alle 18. Possibile la serrada durante i giorni di Natale e Santo Stefano, ma su questo ancora nessuna decisione.
Spostamenti
L’altro nodo da risolvere è quello degli spostamenti. I rigoristi hanno richiesto di far tornare a casa solo i residenti. Restano i dubbi della maggior parte del Governo. Le frontiere restano aperte. Prevista la quarantena per chi ritorna dall’estero.
Negozi
Deciso il prolungamento degli orari dei negozi per evitare assembramenti. Previsto l’orario di chiusura alle 21 (con conferma del coprifuoco alle 22).
Messa di Natale
Nessuna decisione, invece, sulla Messa di Natale. Si aspetta il confronto con la Cei e, soprattutto, la decisione sul coprifuoco.
Il confronto continua
Nessuna decisione definitiva è stata presa. In particolare, restano da definire i punti del coprifuoco e degli spostamenti. Per quanto riguarda i ristoranti, invece, non sembrano esserci particolari margini di trattativa con le Regioni.